Le Lune di Inarzo

È successo una sera, come tante altre,
mentre rientravo a casa
dopo aver bevuto un'ottima Guinness all'Half Moon di Casbeno.
Non che non l'avessi mai vista o notata,
una luna rossa e gigantesca nel cielo,
ma quella sera era strana e
chiamava d'andare a guardarla...
Così ho accellerato con la macchina e
in pochi minuti ho raggiunto il Panorama,
un luogo nei pressi di casa mia dal quale si vede
il lago di Varese.
Che strano, sembrava così alta nel cielo,
ma quando sono arrivato l'ho vista bassa sull'orizzonte,
sembrava appoggiarsi ai rilievi che stanno dietro il paese di Inarzo,
di là dal lago...
Fissandola si notava che si abbassava sempre più,
finché è scomparsa,
in un attimo,
lasciandomi un senso di inesorabilità...
La sera stessa scrissi una poesia intitolata "Le Lune di Inarzo".
A dire il vero la scrissi nel mio dialetto perciò "I Lünn d'Inarz".

Da quell'episodio passò un po' di tempo
fino a quando lavorando con la ceramica mi venne
spontaneo ripensare a quella poesia e darle forma.
Sono nate così alcune lastre, un vaso e alcuni piatti intitolati appunto Le Lune di Inarzo.

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